Con lui un casato locale diventò uno fra i più influenti tra le gerarchie ecclesiastiche del XV e XVI sec.


Giovanni Geraldini venne al mondo ad Amelia intorno agli anni 1438-39, come si può inferire dal con­fronto con le date di nascita degli altri figli di Matteo e di Elisabetta Gerarda.

L'unica data di nascita certa è quella di Angelo, il maggiore e più illustre membro della fa­miglia, nato il 28 marzo 1422 ad Amelia come Bernardino (o Berardino) e Battista, che videro la luce nella cittadina umbra ri­spettivamente intorno al 1424 e al 1434 o '35.

Riferimento per gli storici, Angelo lo fu per tutti i membri della fa­miglia Geraldina, della qua­le risollevò le sorti dopo che il padre, giurista e funziona­rio in vari Comuni e signorie dell'Italia centrale, si trovò in precarie condizioni eco­nomiche. Dobbiamo a lui se un casato appartenente al lo­cale patriziato divenne una delle famiglie più influenti nelle gerarchie ecclesiasti­che tra XV e XVI secolo, e se il nome di Giovanni compare ancora oggi nelle en­ciclopedie insieme a quello di tantissimi altri Geraldini.


Fu Angelo ad occuparsi dell'educazione di Giovanni e di Battista, chiamandoli da Amelia presso di sé ad Ancona nell'e­state del 1447; così come aveva già fatto con Bernardino nel '36. Anche senza il diffondersi in quegli anni di un'epidemia letale, Giovanni avrebbe ugualmente ri­cevuto da Angelo una buona cultura umanistica, con particolare riguardo al­l'arte oratoria ed alla storia, studiando poi diritto, canonico. Una decisione nella quale contò certamente l'influenza del fratello maggiore, che gli consigliò di se­guirlo sulla via del cammino spirituale e di darsi alla vita ecclesiastica. E Giovan­ni lo seguì sulla sua stessa via, vedendosi schiudere le pòrte della corte pontificia e dell'amministrazione curiale, dove fu at­tivo come "abbreviator" del "parco mi­nore", ma anche il primo beneficio eccle­siastico nel 1465, l'assegnazione della chiesa parrocchiale di Buisson, apparte­nente alla Diocesi di Vaison nel Contado Venaissino.

Giovanni così trattò di scegliere il palcoscenico della propria carriera ecclesia­stica, Giovanni non esitò a ripercorrere le  orme del fratello maggiore, preferendo il Regno di Napoli allo Stato della Chiesa. Trovò infatti accoglienza nel Clero di Corte dei reali Alfonso di Calabria e Hip-, polita Maria, di cui divenne confessore e "Cappellano Maggior'' negli anni Ses­santa.

Sotto la protezione della Casa Trastamara la sua carriera viaggiò spedita. Fu il re di Napoli, Ferdinando I, a soste­nerlo, dando mandato al protonotario Rocca, suo rappresentante presso la Cu­ria romana, di accettare l'offerta di papa Paolo TI di una diòcesi nell'ambito del suo regno da destinare proprio a Giovan­ni.

Così, con la benedizione papale, il 6 aprile 1467 Catanzaro divenne diocesi e Geraldini il suo Pastore. Libero di indica­re l'ecclesiastico dal quale essere consa­crato, l'aspirante presule scelse il vesco­vo di Sessa Aurunca nella Terra di Lavo­ro, vale a dire suo fratello Angelo, che eseguì l'ordinazione personalmente nel­la propria sede vescovile. Dopo il solen­ne banchetto, Giovanni parti per la diòcesi di Catanzaro provvisto dal fratello di arredi, cavalli e dei paramenti vescovili.


Contrariamente a quanto si legge nella "Vita Angeli", la diocesi calabra non si presentò per mula.; superba all'ecclesiale sti umbro. Le entrate annue" del piccolo -" vòvado non superavano i 200 fiorini, le rendite erano scarse e gli edifici inabitabili perché pericolanti. Incentrata in gran parte sulla misera rendita di 30 once d'oro, l'accorata supplica di Giovanni do­vette colpire assai la sensibilità di Paolo II, visto che il 30 ottobre 1467 il Papa concesse al prelato sia di unire le entrate del monastero basiliano calabrese di S. Maria di Pisarca con la mensa vescovile di Catanzaro, sia la commenda delle ab­bazie di Taverna nella diocesi di Catan­zaro e di S. Lucia del Mercato nella dio­cesi di Sessa Aurunca, deltutto vita natural durante.


Così Giovanni dovette trovare presto consolazione quando dovette tornare alla corte pontificia e al ruolo di procuratore e oratore del duca di Calabria, Alfonso, per il riaccendersi quegli antichi attriti sulla giurisdizione spirituale tra movimento popolare e vescovi di Catanzaro, contra­sti che avevano portato alla morte di un prelato e all'interdetto della città dal 1460 (revocato soltanto nel 1472).

Solo nel 1477 il soggiorno nella sua diocesi fu lungo abbastanza da consentirgli una vi­sita pastorale, nel corso della quale tra­sformò la Chiesa di S. Maria di Pompi-niano in monastero. Durò poco. Costan­temente sostituito da un vicario per le normali attività diocesane, il vescovo umbro pensava infatti sempre più alla Curia Romana come centro d'azione.


Era stato l'incarico di sostituire il Duca Alfonso di Calabria come Procuratore e Uditore generale alla corte papale, nel marzo 1469, a fornirgli il pretesto deside­rato per un soggiorno definitivo a Roma. Tanto che nel 1475 era stato dichiarato ufficialmente da papa Sisto TV tra i Ve­scovi "in Romana Curia residentibus".  Un passo decisivo verso la sua Amelia, che vedeva evidentemente come suo na­turale traguardo.

Né gli sforzi di Angelo per farlo entrare nella grande politica parvero interessar­lo. Quando infatti, nel 1979, fu chiamato dal Cardinale Auxias de Podio, Giovanni seguì la legazione in terra tedesca, senza . però lasciare alcuna prova del suo opera­to. Nel 1483-84 fu vicario del cardinale Giovanni d'Aragona nella diocesi di Sa­lerno, dove fu anche amministratore apo­stolico, tenendo in tale veste nell'aprile 1484 un sinodo diocesano; Poi, improv­visa, la guerra tra Innocenzo Vili e Re Ferdinando I. Uno scontro che offuscò la metà del decennio dì Giovanni, forse a favore delia causa del papato come suo fratello Angelo, che da commissario ge­nerale delle truppe papali nella "provin­cia Patrimonii" aveva organizzato la di­fesa dello Stato ecclesiastico.

I duefratelli morirono a poco più di un anno di distanza: Angelo il 3 agosto I486 a Civita Castella e Giovanni prima del 22 novem­bre 1488 ad Amelia, che mai aveva abbandonata. E dove anzi era tornato sempre più spesso dalla seconda metà degli anni Sessanta. Qui erano le sue proprietà fondiarie, qui si si era dedicato all'istituzione di diverse fondazioni ecclesiastiche, facendo costruire e decorare due cappelle a partire 4 dal 1476: la cappella di S. Antonio da Padova, nella Chiesa dei francescani, e la cappella di S. Giovanni Battista, in Duomo. Non si sa sino a che punto egli fu promotore delle altre opere commissio­nate dai suoi familiari. Di certo Giovanni Geraldini è passato alla storia di Amelia come fondatore dell'Arcidiaconato della Cattedrale del luogo, ed istitutore di una rendita di famiglia della sua Casa.

Datata 1480, l'elevazione della cappel­la di S. Giovanni ad Arcidiaconato è stata riconsegnata alla sua complessità storica da Jùrgen Petersohn. Sin dal 1479, infat­ti, l'iniziativa di Giovanni incontrò Imposizione del locale capitolo e degli Anziani di Amelia, che solo l'aiuto di pa­pa Sisto V e del Collegio cardinalizio aiutò a superare.

Quanto alla cappella de­dicata a S. Antonio nella chiesa amerina di S. Francesco, essa divenne in seguito cappella di famiglia. Qui sorsero alcuni dei monumenti funebri artisticamente più importanti nell'Umbria del '400, al cui pagamento contribuì anche Giovanni Geraldini. Attribuito ad Agostino di Duccio, il monumento funebre del più giovane dei figli di Matteo e di Elisabetta Gerarda si trovava originariamente pro­prio in questa cappella, prima di essere ri­composto in quella di S. Giovanni nella cattedrale di Amelia, nel 1916. Un vesco­vo dormiente davanti alle quattro virtù. È l'ultima immagine di Giovanni Geraldi­ni, l'unica che conosciamo di quest'uomo ancora apprezzato come il fratello minore di Angelo Geraldini.

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1511-2011. Evangelizzazione delle Americhe. Emilio Lucci. UER 14/10/2011

AMBITO DI SCIENZE STORICHE 1511-2011 ISTITUZIONE E CARISMA NELL'EVANGELIZZAZIONE DELLE AMERICHE Le diocesi antilliane e la prima voce in difesa degli Amerindi Giornata internazionale di studio e di commemorazione UNIVERSITÀ EUROPEA DI ROMA Via degli Aldobrandeschi, 190 Aula Master 14 ottobre 2011 PROGRAMMA Saluto del Magnifico Rettore dell'Università Europea di Roma, P. Paolo Scarafoni, L.C. e del Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, Mons. Bernard Ardura, dell'Ambasciatore della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede, S.E. il sig. Victor Manuel Grimaldi Céspedes, del Sindaco di Amelia dott. Riccardo Maraga, della dott.ssa Virginia Coda Nunziante, Direttrice dell'Ufficio Relazioni Internazionali del Cnr, in rappresentanza del Presidente, ing. Francesco Profumo, e delle altre autorità ecclesiastiche, civili e accademiche intervenute. Relazioni La prima evangelizzazione nel patrimonio culturale dell'America Latina (Luis Martínez Ferrer/Pusc) Alessandro Geraldini, primo vescovo residente di Santo Domingo (Anna Maria Oliva/Isem) La famiglia Geraldini e l'eredità del vescovo Alessandro (Emilio Lucci/Asda) Juan de Zumárraga e Alonso de Montúfar, primi arcivescovi del Messico (Cristóforo Gutiérrez/Apra) Jerónimo de Loaysa e San Turibio de Mogrovejo, primi arcivescovi di Lima (Giovanni Iannettone/Uer) L'inculturazione della fede nel magistero del beato Giovanni Paolo II (Giovanni Cantoni/Idis) Il sermone di fra' Antonio de Montesinos del 1511, una prima voce in difesa degli amerindi (Emilio Martínez Albesa/Apra e Uer) Il cattolicesimo nell'identità nazionale della Repubblica Dominicana (Francisco Javier Alonso Vázquez/Dr Ucm) La dimensione religiosa della libertà in Bartolomé de las Casas (Ramón Valdivia Giménez/Cet) Francisco de Vitoria e il diritto delle genti (Manuel María Salord Bertrán/Fhfv) La Santa Sede davanti al problema della schiavitù dei neri (Oscar Sanguinetti/Isem e Uer) Le culture indigene e la Nuova Evangelizzazione (Javier García González/Apra) Le sfide odierne dell'evangelizzazione in America Latina (Guzmán Carriquiry Lecourt, Segretario della Pontificia Commissione per l'America Latina) Il convegno è patrocinato da: Eredi Geraldini Comune di Amelia Diocesi di Terni-Narni-Amelia Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Istituto per la Dottrina e l'Informazione Sociale Università Europea di Roma Via degli Aldobrandeschi, 190 - 00163 Roma Tel.: 06665431 www.unier.it - info@unier.itAMBITO DI SCIENZE STORICHE 1511-2011 ISTITUZIONE E CARISMA NELL'EVANGELIZZAZIONE DELLE AMERICHE Le diocesi antilliane e la prima voce in difesa degli Amerindi Giornata internazionale di studio e di commemorazione UNIVERSITÀ EUROPEA DI ROMA Via degli Aldobrandeschi, 190 Aula Master 14 ottobre 2011 PROGRAMMA Saluto del Magnifico Rettore dell'Università Europea di Roma, P. Paolo Scarafoni, L.C. e del Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, Mons. Bernard Ardura, dell'Ambasciatore della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede, S.E. il sig. Victor Manuel Grimaldi Céspedes, del Sindaco di Amelia dott. Riccardo Maraga, della dott.ssa Virginia Coda Nunziante, Direttrice dell'Ufficio Relazioni Internazionali del Cnr, in rappresentanza del Presidente, ing. Francesco Profumo, e delle altre autorità ecclesiastiche, civili e accademiche intervenute. Relazioni La prima evangelizzazione nel patrimonio culturale dell'America Latina (Luis Martínez Ferrer/Pusc) Alessandro Geraldini, primo vescovo residente di Santo Domingo (Anna Maria Oliva/Isem) La famiglia Geraldini e l'eredità del vescovo Alessandro (Emilio Lucci/Asda) Juan de Zumárraga e Alonso de Montúfar, primi arcivescovi del Messico (Cristóforo Gutiérrez/Apra) Jerónimo de Loaysa e San Turibio de Mogrovejo, primi arcivescovi di Lima (Giovanni Iannettone/Uer) L'inculturazione della fede nel magistero del beato Giovanni Paolo II (Giovanni Cantoni/Idis) Il sermone di fra' Antonio de Montesinos del 1511, una prima voce in difesa degli amerindi (Emilio Martínez Albesa/Apra e Uer) Il cattolicesimo nell'identità nazionale della Repubblica Dominicana (Francisco Javier Alonso Vázquez/Dr Ucm) La dimensione religiosa della libertà in Bartolomé de las Casas (Ramón Valdivia Giménez/Cet) Francisco de Vitoria e il diritto delle genti (Manuel María Salord Bertrán/Fhfv) La Santa Sede davanti al problema della schiavitù dei neri (Oscar Sanguinetti/Isem e Uer) Le culture indigene e la Nuova Evangelizzazione (Javier García González/Apra) Le sfide odierne dell'evangelizzazione in America Latina (Guzmán Carriquiry Lecourt, Segretario della Pontificia Commissione per l'America Latina) Il convegno è patrocinato da: Eredi Geraldini Comune di Amelia Diocesi di Terni-Narni-Amelia Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Istituto per la Dottrina e l'Informazione Sociale Università Europea di Roma Via degli Aldobrandeschi, 190 - 00163 Roma Tel.: 06665431 www.unier.it - info@unier.it




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