Per favorire la crescita sana e rigogliosa delle nostre piante dobbiamo modificare le caratteristiche chimiche del terreno e possiamo farlo avvalendoci dei fertilizzanti, naturali e non.
Non vi può essere una soluzione di concimazione unica per le possibili innumerevoli situazioni di coltivazione degli orti familiari lungo la Penisola. Presupponendo che si tratti di un orto coltivato da anni, ecco alcune indicazioni orientative. Il compost va impiegato solo prima di colture esigenti (cocomero, melanzana, melone, peperone, pomodoro da mensa, zucca, zucchino). Non adoperarlo su ortaggi che hanno minore bisogno di concimazioni e sono a breve ciclo di coltivazione (lattuga, ravanello, cicoria da taglio e da raccolta, rucola, valerianella) e, in linea di massima, nelle colture di secondo raccolto. In ogni caso l’impiego continuativo di compost (o di letame) è fondamentale per mantenere, o aumentare, la fertilità del terreno dell’orto. Specialmente nelle colture più esigenti, occorre integrare gli apporti di compost con fertilizzanti a base di fosforo o di potassio.
Sarebbe opportuno distribuire questi concimi metà prima dei lavori di fondo del terreno e metà al momento delle lavorazioni che precedono l’inizio delle coltivazioni. Intervenite con fertilizzanti azotati nella coltura in atto in caso di ortaggi esigenti e che prolungano nel tempo la produzione (principalmente melanzana, peperone, pomodoro da mensa, zucchino). Per ortaggi come zucca, melone e cocomero ultimate gli apporti quando i frutti hanno quasi raggiunto le loro massime dimensioni. In linea generale non concimare con azoto gli ortaggi che accumulano nitrati (per esempio lattughe e spinaci).