Consociare significa coltivare piante di specie diversa contemporaneamente sullo stesso appezzamento di terreno e, per farlo, è necessario conoscere molto bene le piante da coltivare perchè non tutte sono compatibili tra loro. Amelia online vi illustra alcuni suggerimenti e strategie da seguire.
È necessario scegliere accuratamente le piante da coltivare assieme, in modo che non si danneggino a vicenda ma, possibilmente, traggano reciproco vantaggio. Di seguito vi forniamo, in sintesi, alcune indicazioni di massima.
• Non consociate piante che appartengono alla stessa famiglia, per esempio patate e pomodoro, a meno che non abbiano comportamento ed esigenze simili (per esempio indivia riccia, scarola, radicchi da cespo).
• Mettete assieme ortaggi a ciclo breve con ortaggi che occupano più a lungo il terreno. Per questo motivo, oltre che per il loro sviluppo contenuto, vengono di frequente consociati lattughe, ravanelli e spinaci.
• Non consociate piante che occupano e sfruttano lo stesso livello di terreno (per esempio patata e carota, o anche cipolla e rapa).
• Calcolate i tempi di coltivazione, in modo che le colture consociate si possano sviluppare completamente prima che una pianta prenda il sopravvento sull’altra (per esempio coltivando lattuga e pisello fate in modo di raccogliere la lattuga prima che prendano sopravvento i piselli).
• Evitate di collocare vicine piante esigenti in fatto di nutrizione e/o che si ombreggiano a vicenda (per esempio pomodoro e cetriolo allevati su sostegni).
• Quando possibile date la precedenza nelle consociazioni a piante che appartengono alla famiglia delle Leguminose (come fagiolo, fagiolino, pisello, fava, arachide) dato che queste hanno la possibilità di fissare l’azoto atmosferico trasformandolo in azoto utilizzabile dalle piante.
• In linea di massima non bisognerebbe coltivare, neppure nelle prime fasi di sviluppo, piante esigenti (per esempio pomodoro o melanzana) insieme con ortaggi assai meno bisognosi di elementi nutritivi e che possono accumulare nitrati nelle parti che si consumano (lattughe, spinaci, rucola, ravanelli).